La Calabria fa schifo… Ma solo per chi non c’è mai stato: Diamante
Continua il nostro tour alla scoperta delle perle della Calabria. Questo mese, andiamo in uno dei più bei borghi dell’alto Tirreno Cosentino. Nella nota Riviera dei Cedri, non lontano dall’isola di Cirella, ci siamo fermati in una cittadina dove arte e tradizione si incontrano ad ogni angolo di strada. Un luogo in cui le umili case si affiancano alle spiagge meravigliose: Diamante. Inoltre, la capitale italiana del peperoncino organizza ogni anno un evento diventato un vero e proprio appuntamento per tutti gli amanti di sapori calabresi.
Diamante: la perla del tirreno
Cos’è che rende questa cittadina così speciale? Le sue spiagge di sabbia fine? Le acque cristalline del mare che la circondano? Le abitazioni antiche del suo borgo? O i suoi panorami suggestivi?
Alle origini di questa città di pescatori dove la vita scorre al ritmo delle tradizioni, c’è un nome prezioso, alla pari delle pietra indistruttibile. Alcuni attribuiscono il suo nome agli “Amantes”, un popolo di origine greca che avrebbe popolato questo tratto di litorale tanto tempo fa ; per altri invece, Diamante sarebbe dovuto al Torrente Corvino, un tempo chiamato “Fiume di Diamante” dai Romani.
Anche se le origine di Diamante sono confuse, fonti storici documentano sacchi già dall’epoca dei romani. Dopo forti periodi di insediamenti, la gente delle campagne si spostò verso il litorale incrementando il traffico commerciale della zona. Così, il mare divenne una fonte preziosa di risorse per la popolazione. Oggi ancora, attraversando il borgo, si possono osservare le tipiche case di pescatori, ma anche delle pitture che li raffigurano. Un iconografia che onora questa figura umile nel suo quotidiano.
La città dei Murales
Il centro storico della città è fatto di scalinate e vicoli stretti, di case antiche e di piazze nascoste dove la gente si ritrova la sera quando la freschezza della notte si abbatte sulla città. Inoltre, Diamante presenta una particolarità tutta sua che gli ha concesso la denominazione di “città dei Murales”. In effetti, la cittadina è ricoperta di numerosi dipinti che si possono ammirare camminando lungo le sue vie.
Tra queste opere artistiche, troviamo raffigurate sia scene storiche, religiose che arte impegnata che fa da requisitoria contro la guerra, la politica, etc. Una grande diversità di temi e di tecniche che ci colpisce a prima vista. Da una strada ad un’altra, lo sguardo passa da una pittura impressionista a una surrealista, un po’ come passare da un Monet a un Dalí. Numerosi sono i dipinti più contemporanei con influenze cubiste, espressioniste, astratte… testimonianze degli artisti locali che esprimono la propria creatività sulle parete della cittadina. Troviamo anche immagini che si adeguano alle esigenze delle abitazioni approfittando dalle finestre, porte e altri elementi architettonici per dare un senso maggiore alle opere. È proprio quest’eterogeneità a dare un valore aggiunto alla cittadina.
Quest’iniziativa, la dobbiamo a Nani Razzetti, milanese di origine, adamantino di adozione. L’artista lanciò un’iniziativa per rivalorizzare il centro storico senza cambiare la struttura delle case antiche. Ed è così che nel mese di Giugno 1981, 83 artisti italiani e di fama internazionale vennero a Diamante per abbellirla con la loro arte cambiando il suo volto per sempre.
Oggi, la città è il museo a cielo aperto più grande d’Italia con più di 150 opere artistiche dipinte sui muri del suo centro storico. Ogni anno, questa collezione accresce con nuovi dipinti da artisti che portano il loro contributo al patrimonio artistico della città. A Diamante, i “Murales” non sono solo estetici, ma raccontano delle storie intimamente legate al sud, al territorio e al mare. Una favola che si divertono a decifrare sia grandi che piccoli. Grazie a queste pitture, girare per il centro di Diamante è come leggere un libro misterioso fatto di leggende, di persone, ma anche di tradizioni tutte calabresi.
Il Festival del peperoncino
Oltre i suoi pittoreschi “Murales”, la città organizza ogni anno il Festival del Peperoncino, un evento che mette in luce questo frutto piccante o dolce in tutte le sue varianti. Se la prima edizione del Festival si tenne nel 1992, bisogna dire che oggi, attira visitatori da tutto il mondo. Ogni anno, sono sempre più numerose le persone che si riuniscono all’interno del paese per scoprire (o riscoprire) le tipicità culinarie della tradizione calabrese.
Non hai il palato piccante? Non è solo un evento riservato agli amanti del peperoncino ma ben per tutti quelli che amano gli autentici sapori calabresi. Appena tramontato il sole, il lungomare si anima con le bancarelle dove si possono trovare tutti tipi di cibi. Una vera celebrazione da tutte le eccellenze che offre la nostra terra. In effetti, arrivano da tutte le parti della regione produttori di formaggi, di salumi, pasticceri, gelatai…
Cos’è a rendere Diamante così speciale? Questa domanda, ce la siamo fatta una quantità innumerevole di volte senza riuscire a formulare una risposta. Di certo, non c’è una cosa in particolare che la contraddistingue. Bisogna solo abbandonarsi lungo le sue strade e lasciarsi inebriare dalle sue piazze e vicoletti. Visitare il centro della città è un’esperienza a 360 gradi dove tutti i sensi sono coinvolti. La vista si perde tra i “Murales” delle abitazioni e i peperoncini essiccati appesi ai balconi, l’udito segue le conversazioni dei passanti ; l’olfatto, lui, viene rubato dai profumi del pane che esce dal forno o dal ragù che sta cuocendo nelle case.
Diamante è un po’ come il primo amore, non te la scordi mai. Ogni visita all’interno del suo borgo è come un pellegrinaggio che rievoca i primi ricordi dell’infanzia. Una meta incantevole tutta da scoprire per chiunque abbia voglia di fare un salto nelle tradizione della Calabria.
Perché non venite a Crotone, abbiamo dei posti stupendi…
Con piacere Nunzia, verremo anche a Crotone.
Tutta la Calabria è stupenda, ma mi fa particolarmente piacere leggere di Diamante perché sono di Diamante. Mi piacerebbe un paninazzo con il nome del paese. Già me lo immagino. Piccantissimo e con le alici salate.
Grazie per il consiglio Carla, lo prenderemo in considerazione.