Chiaramente non maciniamo ancora la farina, ma la lavoriamo con arte e amore come “Facevano gli antichi”. Abbiamo la fortuna che il nostro fondatore sia l’erede di una antica ricetta, non fate domande naturalmente è segreta, che la sua famiglia si tramanda di generazioni in generazione. Leggenda vuole che la ricetta venga scritta su un foglio la notte di Natale, come lo “sfascino”, e tramandata al diretto discendente, altrimenti non lieviterebbe a dovere e non sarebbe così buono. Questa viene insegnata ai nostri “mastri produttori” che ogni giorno con amore eseguono l’antico rito a mano, si avete capito bene senza l’utilizzo di nessuna planetaria, perché scusate la ripetizione altrimenti non verrebbe così buono. Dopo averlo impastato, con le mani ciao-ciao, con i pugni ciao-ciao, lo lasciamo riposare. Ed ora arriva un momento che ormai si è trasformato in un momento conviviale e sociale per i nostri: “io taglio e peso, tu impallini”. Si passa quindi a fare le nostre “panette” che solo dopo almeno 24 ore di lievitazione potranno trasformarsi sotto i vostri occhi nel vostro fantastico panino fumante. Ma ora basta tediarvi, vi lasciamo con alcune curiosità riguardanti questo nobile alimento.
SARDEGNA: IL PANE CARASAU
ABRUZZO: IL PANE CASERECCIO
BASILICATA: LA PANELLA
CAMPANIA: IL PANE CAFONE
EMILIA ROMAGNA: LA TIGELLA
LAZIO: IL PANE DI LARIANO
CALABRIA : LA PITTA
LIGURIA: LA FOCACCIA
PIEMONTE: IL GRISSINO
TOSCANA: IL PANE SCIOCCO
LOMBARDIA: LA MICHETTA O ROSETTA
SICILIA: LA MAFALDA
TRENTINO ALTO ADIGE: PANE NERO
UMBRIA: IL PANE DI TERNI
MOLISE: IL PARROZZO
VALLE D’AOSTA: IL PAN BARBARIA
FRIULI VENEZIA GIULIA : LA BIGA
MARCHE: IL FILONE CASERECCIO
PUGLIA: IL PANE DI ALTAMURA
VENETO: L’AMBROGIANO